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L'isola di Marettimo, con l'abitato al cento della costa est, è la più distante delle Isole Egadi (20 miglia da Trapani). L'isola, distaccatasi dalla terra siciliana circa 600.000 anni fa, si presenta come una lunga distesa montuosa lussureggiante. In alcuni tratti la costa scende a strapiombo sul mare, in un alternarsi di imponenti fenomeni carsici e grotte marine. Le coste rocciose alte e frastagliate, in molti casi, continuano sott'acqua in ripide pareti con una rapida successione delle batimetrie.
Tra le Isole Egadi, Marettimo è sicuramente quella che maggiormente risente della corrente atlantica in entrata e presenta fondali caratterizzati da popolamenti vegetali e animali molto vari, di elevato interesse scientifico per la loro struttura e per la loro dinamica.
Il fondale intorno all'isola di Marettimo è prevalentemente roccioso, più o meno accidentato, con una divisione in piani non facilmente definibili.
La platea intorno all'isola sprofonda immediatamente ed in alcuni tratti la batimetria dei 50 m è ristretta a non più di 100 m di distanza dalla costa.
Il piano infralitorale, caratterizzato da una fitta vegetazione, subisce restringimenti ed estensioni spesso notevoli, in funzione soprattutto dell'illuminazione, delle correnti e dell'esposizione all'azione delle onde.
In questo piano la predominanza della Posidonia è interrotta ed alternata, soprattutto nei tratti rocciosi poco inclinati, da cinture di Cystoseira sp.
In tutta l'isola le formazioni rocciose ricoperte da popolamenti sciafili o fotofili si alternano a praterie di Posidonia su fondali misti che in alcuni tratti, vista la trasparenza delle acque, superano la profondità di 40 m.
Intorno all'isola di Marettimo, il coralligeno è presente a partire da circa 40 m di profondità e risulta costituito, come lungo tutte le coste del Mediterraneo, da Litofilli sui quali si sviluppano animali concrezionanti a scheletro calcareo, quali i Briozoi, Anellidi, i Mmadreporari. Molto spesso, alla stessa profondità si trovano organismi molto diversi che indicano quanto sia labile il concetto di riferire la presenza di una o più specie solo al parametro profondità. (da pag.35 a pag.41)
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In zona B, all'estremo vertice nrd-ovest di Marettimo, un secondo percorso è stato individuato sulla Secca antistante Punta Mugnone.
L'immersione sulla Secca è particolarmente interessante per l'abbondante e varia fauna che vive su questi fondali, caratterizzati da massi, anfratti, piccole grotte e valloni, con fondi misti di sabbia e roccia ricoperti da rigogliosa Posidonia.
L'orientamento è molto facile perché la scoscesa parete viene sempre tenuta a sinistra durante l'immersione, che si svolge in direzione sud.
Quasi proseguendo il percorso precedente, si inizia l'immersione, che si svolge in direzione sud.
Quasi proseguendo il percorso precedente, si inizia l'immersione ad una profondità di 15m su un cappello di roccia. Il fondale scende subito a 20m dove si possono osservare orate (S. aurata) di notevole taglia e banchi di castagnole (C.chromis) e donzelle pavonine, Thalassoma pavo. L'immersione inizia a 15m in direzione ovest dalla costa (N37°59'475"-E12°01'541").
Proseguendo in direzione 30° sud/sud-ovest, dopo 20 m circa, su di un fondale ricoperto prevalentemente da Posidonia, si possono osservare numerose spugne (Cacospongia sp., S. cunctatrix, C. crambe), saraghi, orate, diverse specie di labridi (S. tinca, L. viridis, L. merula), stelle marine (E. sepositus, O. ophidianus), ricci di mare (P. lividus, A. lixula, Sphaerechinus granularis) e ascidie quali l'Halocinthya papillosa, una delle forme più belle e appariscenti tra le pareti rocciose in penombra.
Dopo circa 10m, ad una profondità di 26m, inizia a destra un vallone tappezzato con piccole gorgonie bianche, Eunicella singularis. Verso sud, seguendo la parete, e nuotando per 25 m ad una profondità di 22m., si trova una ampia grotta con un fondale di sabbia e roccia ricoperto da resti di conchiglie.
Proseguendo e mantenendo la franata a sinistra, dopo 10 m circa, due grandi massi formano un corridoio che inizia ad una profondità di 20m e finisce a 22m .
Da questo punto si risale proseguendo verso nord, da dove possibile avere una visione d'insieme della zona vietata, ma prestando particolare attenzione in quanto le correnti possono diventare intense. (da pag.61 a pag.64)